La meditazione non costa nulla e porta tanti benefici come combattere la depressione, aumentare la concentrazione, migliorare le relazioni sociali e molto altro ancora.
La meditazione è molto di più che “semplicemente rilassarsi”.
Ammetto che fino a qualche anno fa io ero uno di quelli che pensava che meditare fosse l’equivalente di un pisolino ma ora devo ricredermi.
Indice
La meditazione non è rilassarsi
Infatti la meditazione produce moltissimi benefici concreti come era già stato evidenziato in un articolo precedente in cui venivano anche spiegate le prime semplici regole per iniziare a meditare.
Siccome esistono moltissime ricerche inerenti alla meditazione ecco altri 5 + 1 buoni motivi per cominciare la giornata meditando, ma mi raccomando non fatelo in mezzo alla strada come nella foto.
6 buoni motivi per iniziare a fare meditazione
Ecco quindi di cosa è capace la meditazione.
1) Ridurre il dolore
Il responsabile di una ricerca pubblicata su “APA” (l’Associazione degli Psicologi Americani), il dottor Joshua Grant afferma infatti che:
“I volontari che praticavano regolarmente la meditazione Zen avevano modificato alcune aree della loro corteccia cerebrale andando a ridurre la loro sensibilità al dolore”.
2) Diminuire l’ansia
Una ricerca, fatta presso il dipartimento di Neurobiologia e Anatomia dell’Università Wake Forest nella Carolina del Nord, ha dimostrato che coloro che praticano la meditazione mindfulness soffrono d’ansia il 39% in meno rispetto a coloro che non la praticano affatto.
3) Combattere la depressione
Quando siamo depressi pensiamo continuamente alle stesse cose e avvenimenti in maniera totalmente negativa, in psicologia questo comportamento viene chiamato ruminazione:
“Un processo cognitivo caratterizzato da uno stile mal adattivo di pensiero focalizzato su sensazioni, stati interni e sulle loro conseguenze”
(definizione di: Martino, Caselli, Ruggiero & Sassaroli, 2013).
La meditazione mindfulness è tutto l’opposto cioè è la consapevolezza nel vivere il momento presente e il concentrarsi su di esso senza dare alcuna importanza agli eventi passati o futuri.
Una ricerca condotta presso l’Università di Boston ha analizzato 39 ricerche precedenti sulla mindfulness ed ha concluso che la meditazione mindfulness è in grado di diminuire la ruminazione e di conseguenza anche la depressione.
La meditazione e lo yoga ci fanno anche ritrovare il buonumore, non ci credete?
Uno studio del 2014, pubblicato su il “Journal of American Medicine”, aveva analizzato una serie di ricerche relative alla meditazione ed aveva tratto le medesime conclusioni cioè che la meditazione potesse aiutare concretamente le persone ansiose e depresse a vivere meglio.
4) Aumentare la memoria e la concentrazione
La meditazione è talmente efficace che occorrono appena 8 settimane di pratica per modificare positivamente alcune parti del nostro cervello; questo è quello che sostiene una ricerca presso l’Università di Medicina di Harvard.
I ricercatori, grazie a delle risonanze magnetiche, avevano infatti analizzato il cervello di alcuni volontari ed avevano scoperto che bastavano appunto poche settimane di pratica meditativa per aumentare la densità dell’ippocampo (area del cervello associata alla memoria ed all’apprendimento).
Un’altra ricerca presso l’Università della Pennsylvania ha confrontato diversi volontari, alcuni praticanti la meditazione mindfulness ed altri no, ed ha scoperto che coloro che la praticavano da almeno 8 settimane erano più concentrati di coloro che invece non la praticavano.
Ed ancora una ricerca pubblicata nel 2010 sulla rivista psicologica “Science Direct” ha dimostrato che sono necessari solo pochi giorni di pratica meditativa – addirittura solo 4 – per migliorare la memoria e la capacità di attenzione.
Lo sapevate che la meditazione ci aiuta anche a dormire meglio?
5) Controllare le emozioni negative
Anche in questo caso una ricerca ha seguito per 8 settimane un gruppo di volontari nella loro pratica meditativa. I ricercatori, capitanati dalla Dottoressa Gaelle Desbordes dell’Università di Boston, hanno fatto delle risonanze magnetiche prima, durante e dopo le 8 settimane di pratica ed hanno scoperto che man mano che aumentavano i giorni di pratica l’amigdala si disattivava sempre di più facendo diminuire di conseguenza anche le emozioni negative.
Ma cosa è l’amigdala?
È quella parte del cervello collegata alle emozioni negative cioè più sensazioni negative si hanno più l’amigdala si attiva.
+1)
A proposito di emozioni una ricerca fatta presso la Northeastern University di Boston ha evidenziato come la meditazione aumenterebbe del 50% la compassione facendoci diventare più disponibili verso il prossimo, quindi oltre a far del bene a noi stessi la meditazione ci aiuta anche a far del bene agli altri!!
Buona mente e buona meditazione.
Massimo
Image Credit: Nickolai Kashirin