
Dobbiamo ascoltare la nostra pancia e quindi il nostro istinto oppure è meglio lasciarla perdere?
Non ho mai avuto modo di scriverlo ma adoro camminare per i boschi perché mi rilassa e nello stesso tempo mi regala una “botta” di energia (fa bene a “mente e corpo” stare un po’ di tempo in mezzo alla natura).
Parecchi anni or sono quando ero un giovin “fungiatt” ed ancora le ginocchia reggevano scarpinate su pendenze che solo io e Spiderman abbiamo avuto il coraggio di avventurarci ero andato con un mio amico a funghi sopra Buttogno, il paese in Val Vigezzo dove passavo gran parte delle mie vacanze estive finita la scuola. Dopo parecchie ore di camminata e dopo aver riempito gli zaini di porcini e galletti io e il mio amico Flavio ci apprestavamo a tornare a valle quando ad un certo punto Flavio mi disse: “Max Seguimi perché conosco una scorciatoia per arrivare prima a casa”. Le ultime parole famose 😉 Camminavamo in una zona che conoscevo poco a fianco del canalone e, man mano che scendevamo, la vegetazione si trasformava in sassaia e la discesa si faceva sempre più ripida e man mano aumentava una strana sensazione alla mia pancia. La mia pancia mi stava dicendo che quella non era la strada giusta, beh, come volevasi dimostrare, ad un certo punto ci trovammo in mezzo al burrone, non si poteva andare né su né giù. Eravamo bloccati ed il sole stava iniziando a scendere e non potevamo nemmeno chiamare qualcuno per soccorrerci perché all’epoca non esisteva ancora il cellulare, ebbene si, ormai ho superato gli anta e la barba inizia ad essere bianca 🙂
Quel giorno forse avrei dovuto dare ragione alla mia pancia e tornare indietro per non finire in quel pasticcio. Da allora la mia pancia è diventata una mia seconda testa, una specie di sensore da cui, ogni qualvolta ricevo un messaggio, cerco di darle retta, o perlomeno ci provo.
Ma cos’è che ci dice la nostra pancia? La pancia ci fa capire quando qualcosa non va e quando stiamo per commettere un errore.
Abbiamo tutti presente quella sgradevole sensazione prima di fare qualcosa che ci dice “occhio Massimo”. Ad esempio quando dobbiamo parlare con qualcuno e ci si stringe lo stomaco od ancora quando conosciamo una persona nuova e la nostra pancia ci dice che è la persona giusta per noi (il cosiddetto colpo di pancia ops di fulmine). A chi non è successo qualcosa di simile? In tutte queste situazioni la nostra pancia sta cercando di dirci qualcosa, sta tentando di fermarci e ci sta dicendo di pensare a quello che stiamo facendo, insomma la nostra pancia vuole aiutarci a prendere una decisione.
Ma cosa sta dietro ad una decisione?
Innanzitutto bisogna dire che ci sono due tipi di decisioni: quelle prese razionalmente dopo una serie di valutazioni totalmente dipendenti dalla nostra mente e quelle prese subito di pancia senza pensarci sopra troppo. Ebbene non ci crederete ma sembrerebbe proprio che le seconde, quelle prese di botto siano quelle a cui dovremmo dare più ascolto.
Infatti le decisioni prese “semplicemente con la pancia” sarebbero le migliori e ci renderebbero anche più felici.
Grazie ad una ricerca fatta da una ricercatrice italiana, Carola Salvi, presso la Northwestern University si è scoperto infatti che quelle decisioni prese d’istinto andrebbero tenute in gran considerazione. I ricercatori hanno infatti dimostrato che quando c’è da risolvere un problema sarebbe meglio seguire la pancia perché darebbe risultati migliori rispetto ad un processo analitico basato solo sulla ragione.
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori della Northwestern University avevano messo alla prova alcuni volontari nel risolvere dei puzzle, ad alcuni avevano chiesto di trovare una soluzione in 15/16 secondi mentre ad altri di analizzare il problema e trovare una soluzione attraverso un’analisi approfondita. Ebbene il 94% dei partecipanti che aveva dato la soluzione di pancia – in pochi secondi – aveva dato la soluzione corretta contro soltanto il 78% di coloro che invece ci aveva ragionato sopra.
Addirittura meno tempo ci mettiamo a dare la soluzione e più alta sarà la probabilità che tale soluzione sia corretta; infatti i ricercatori hanno scoperto che le soluzioni che venivano date subito, cioè in meno di 5/6 secondi, erano migliori di quelle che venivano date dopo 10 secondi.
Ma perché a volte non riusciamo a percepire i messaggi che la nostra pancia ci sta lanciando? Hanno provato a dare una risposta gli psicologi dell’APA (Associazione degli Psicologi Americani) in una conferenza del 2012 ed ecco cosa ne è emerso:
– Non ascoltiamo i messaggi della nostra pancia quando non crediamo sufficientemente in noi stessi e quindi non riusciamo ad immaginare che il nostro corpo – in questo caso la nostra pancia – siano in grado di mandarci dei messaggi.
– Non ascoltiamo la nostra pancia perché siamo talmente focalizzati sui pensieri di qualcun altro di cui siamo psicologicamente dipendenti e diamo quindi più ascolto a quelle persone piuttosto che alle nostre sensazioni. Questo succede quando si vive in famiglie in cui vi è sempre qualcuno che prende le decisioni per noi e sostiene che lui ha sempre ragione mentre noi sempre torto ☹
Ma allora come fare a dare più ascolto alla nostra pancia?
Come prima cosa bisogna iniziare a credere di più in sé stessi. Più autostima abbiamo e più impareremo a conoscere chi siamo e più conosceremo le nostre emozioni e sensazioni e più riusciremo quindi a percepire i messaggi che ci invia la nostra pancia.
Ma voi vi starete chiedendo come è finita quella volta in mezzo al burrone? Dopo un po’ che eravamo in quello stallo senza riuscire a salire o a scendere per paura di scivolare nel burrone ed iniziavamo quindi a farci prendere dal panico ed agitarci chi vediamo spuntare sopra di noi? Un contadino che sentendo le nostra urla ci aveva raggiunti. Il contadino ci spiegò come uscire da quella situazione, praticamente dovevamo fare la mossa del gambero cioè dovevamo tornare indietro al contrario di come eravamo scesi. Ecco spiegato come mai da quel pomeriggio di fine estate anni 90°, ogni qualvolta la mia pancia cerca di inviarmi un messaggio, faccio di tutto per darle retta.
E voi date ascolto alla vostra pancia?
Buona mente
Massimo