Esercizio del perdono

Ecco i 6 passi dell’esercizio del perdono da compiere tutti i giorni per riuscire a chiudere con il passato, sanare il dolore e ritrovare la propria pace interiore.
Perdonare avviene quando abbandoniamo il rancore per quanto ci è successo.
Perdonare avviene quando abbiamo compassione per noi stessi.
Perdonare avviene quando offriamo compassione a chi, secondo noi, ci ha mancato di rispetto.
Perdonare non è farci trasportare dalla rabbia.
Perdonare non è vendicarci del torto subito.
Perdonare non vuol dire dare ragione all’altro, bensì liberarsi dal dolore che ci tiene legati a quella persona.
Vivere con il risentimento ci procura parecchio dolore perché tiene aperta la ferita, perdonare è chiudere con quel passato, perdonare è andare avanti e guardare il futuro con occhi diversi.
Sia ben chiaro, perdonare non significa scusare ne tanto meno dimenticare le azioni che ci hanno fatto male piuttosto perdonare è cercare la pace in se stessi.
Nel podcast qui sotto la versione audio di questo articolo con diversi approfondimenti.
Ascolta “Esercizio del perdono” su Spreaker.
Ecco cosa significa davvero perdonare
Il dottor Dave Smallen, della Metropolitan State University nel Minnesota, ha scoperto (1) che perdonare non è altro che lo “scoprire”, nel senso di tirare fuori, i propri sentimenti (anche se fanno male) legati alla rabbia per quanto successo. Ma non solo, infatti il dottor Smallen afferma che una volta portati allo scoperto i propri sentimenti, bisogna trasmettere compassione dapprima a noi stessi e poi a coloro che ci hanno fatto del male, riflettendo sul perché si sono comportati in quella maniera.
Ecco il potere della compassione
Il dottor Smallen ed il suo team hanno quindi creato una routine in sei punti da seguire tutti i giorni per allenare il muscolo del perdono. Questo esercizio, oltre ad aiutarci a superare i torti subiti, ci preparerà anche ad affrontare eventuali ingiustizie future perché sulla nostra strada ci sarà sempre qualcuno che ci farà del male consapevolmente ma anche inconsapevolmente.
E se non ci vediamo più dalla rabbia, che fare?
Ma ecco la routine del perdono ideata dal dottor Smallen:
1) Individuiamo una piccola ingiustizia subita
Pensiamo a qualche piccolo torto o ingiustizia subiti recentemente che vogliamo perdonare.
“Mi raccomando, suggerisce il dottor Smallen, bisogna partire da un piccolo evento e non uno traumatico. È bene ricordarsi che non condoniamo nessuno, non perdoniamo nessuno e non siamo superiori a nessuno, semplicemente vogliamo andare oltre”.
2) Scopriamo le nostre emozioni e sentimenti
Indaghiamo cosa abbiamo provato al momento del sopruso e cosa stiamo provando ora. Per partire con la routine ricordiamoci che il dolore deve essere leggero perché legato ad un piccolo trauma non ad uno grande. Cerchiamo di capire cosa provoca questo dolore dentro di noi e chiediamoci quali sensazioni ci trasmette, insomma ascoltiamoci e siamo compassionevoli verso noi stessi come lo saremmo con un amico/a a cui vogliamo bene.
3) Perdoniamo
Ora che ci siamo aperti con noi stessi ed abbiamo capito cosa ci fa più male siamo in grado di perdonare chi ci ha fatto quel torto?
Si, allora andiamo al punto 4.
No non lo siamo, forse perché abbiamo scelto un’ingiustizia troppo grande o forse perché il muscolo del perdono non è ancora ben allenato, fatto sta che non si può continuare con l’esercizio e si passa direttamente al punto 6.
4) Analizziamo la persona che ci ha fatto il torto
Cerchiamo di valutare quanto ci è successo da una prospettiva diversa, cerchiamo di vederla non dal nostro punto di vista ma da quello di chi ci ha fatto male. Cerchiamo di capire, senza giudicare, perché quella persona si è comportata in quella maniera, cerchiamo di capire i motivi che l’hanno spinta a comportarsi così magari mettendoci nei suoi panni per capire se anche noi al suo posto avremmo fatto lo stesso.
5) Esercizio della meditazione della compassione
Questa è la parte più difficile dell’esercizio cioè passare dall’auto-compassione alla compassione verso chi ci ha fatto il torto e lo si può fare con la Metta, o meditazione della compassione che estende i sentimenti di cura, gentilezza e compassione da noi stessi verso le persone che vogliamo perdonare.
Ecco come praticare la meditazione della compassione
6) Riflessione sull’esercizio del perdono
E’ stato difficile fare l’esercizio? Siamo ancora adirati come all’inizio della pratica? Non preoccupiamoci se non riusciamo a perdonare ed abbiamo difficoltà ad avere compassione per le persone che ci hanno fatto del male, ricordiamoci che è un esercizio da praticare con costanza e che ci vuole tempo per far crescere il muscolo del perdono come ci vuole tempo per far crescere i muscoli in palestra.
Buona mente
Massimo
Ricerca:
(1) Smallen, D. (2019). “Practicing forgiveness: A framework for a routine forgiveness practice”. Spirituality in Clinical Practice, 6(4), 219–228.