
Tutti ne siamo affetti, è una sorta di ansia sociale tipica dei nostri giorni che di nome fa FOMO che alla lunga può portarci alla dipendenza da social network.
Continui a controllare il tuo smartphone per vedere se ci sono nuove notifiche?
Ogni volta che suona una notifica vai su WhatsApp sperando che qualcuno ti abbia scritto?
Posti una foto su Instagram e ti aspetti subito dei commenti?
Ti chiedi come mai nessuno abbia ancora messo un like al tuo bellissimo post di Facebook?
Se hai fatto almeno una di queste cose nell’ultima mezz’ora beh allora mi sa proprio che hai un “piccolo” problemino che di nome fa FOMO. FOMO è l’acronimo di Fear Of Missing Out che è la paura di rimanere esclusi ed è una patologia tipica della nostra era dei social network. È stato dimostrato che 3 persone su 4, indipendentemente da sesso, età, ragione sociale e paese di provenienza soffrono di questo disturbo (vedi la ricerca presso l’University of Essex ed anche la ricerca presso l’Università di Toledo in Ohio). È una forma di ansia sociale, così infatti la definisce l’enciclopedia TRECCANI:
“Sensazione d’ansia provata da chi teme di essere privato di qualcosa di importante se non manifesta assiduamente la sua presenza tramite i mezzi di comunicazione e di partecipazione sociale elettronici interattivi”.
Il pensiero ricorrente di chi soffre di questo disturbo è che gli altri stiano facendo qualcosa di più interessante, di più divertente e di più rilevante di quello che sta facendo lui: un aperitivo favoloso, una vacanza da mille e una notte, una cena intrigante insomma chi più ne ha più ne metta. Ma cosa si nasconde dietro a coloro che postano tanti messaggi e tante foto su Facebook?
Possiamo fare qualcosa per evitare di entrare in questo loop vorticoso chiamato FOMO oppure siamo destinati a farci inghiottire da esso?
La notizia positiva è sì qualcosa si può fare, ma prima le cattive notizie.
Il FOMO trae origine dall’infelicità e si nutre di essa. I ricercatori dell’Università dell’Essex hanno infatti scoperto che coloro che sono tristi e che sono insoddisfatti della loro vita soffrirebbero di più di questo disturbo. Gli stessi ricercatori hanno inoltre evidenziato che essere ossessionati dai social ci porta ad essere più distratti ed in alcuni casi questa distrazione è stata addirittura causa di incidenti mortali in macchina. Lo sapevi che Facebook distrugge la nostra attenzione?
A questo punto sorge spontaneo chiedersi se il FOMO non sia una sorta di dipendenza simile ad esempio a quella per il fumo? Come i fumatori si sentono meglio dopo aver fumato la loro amata “bionda” così chi soffrirebbe del disturbo FOMO si sentirebbe molto meglio dopo aver guardato l’ultimo messaggio o l’ultimo commento sul suo amato social. Infatti come una sigaretta tira l’altra così una notifica tira l’altra portandoci in entrambi i casi ad una dipendenza. Continuare “continuamente” a paragonarci con gli altri ed essere gelosi di loro perché le loro vite sui social appaiono migliori della nostra non farà altro che peggiorare la nostra dipendenza. È un po’ come leggere la classifica Forbes dei più ricchi di Italia e subito dopo guardare il proprio estratto conto. Ovviamente cambia tutto se anche noi facciamo parte di quella classifica 😉
Ma siamo poi così sicuri che quello che troviamo sui social sia la vita reale? Bisogna infatti tenere bene a mente che siamo noi stessi a decidere cosa pubblicare sui social e quindi cosa far vedere e cosa invece non far vedere di noi. I social non sono altro che delle vetrine delle vite di ognuno di noi e siamo noi a decidere cosa mettere in bella vista. Quando vediamo o leggiamo qualcosa di straordinario pubblicato da qualcun altro cosa facciamo per alleviare lo sconforto? Cerchiamo a tutti i costi di pubblicare qualcosa di ancor più “straordinario” sperando di star meglio ma, così facendo, non facciamo altro che alzare sempre più l’asticella diffondendo sempre più il virus FOMO.
Ma allora cosa possiamo fare per bloccare questo virus?
Una ricerca presso la Texas A&M University evidenzia che per guarire bisognerebbe essere drastici ed eliminare tutti i social ma non è per nulla facile. Ecco cosa succederebbe (di bello) se spegnessimo per una settimana il nostro smartphone. Se proprio non riusciamo ad eliminare i social ecco cosa ci consigliano i ricercatori texani per riuscire almeno ad attutire gli effetti negativi di questa ansia sociale chiamata FOMO.
1) Togliamo o perlomeno non seguiamo più quelle persone che bombardano i loro profili da vite da star in modo tale che “occhio non vede cuor non duole”. I ricercatori texani consigliano che ogni volta che leggiamo o guardiamo sui social qualcosa che ci fa star male dobbiamo porci la seguente domanda.
“È reale oppure è solo una fake news? È davvero questo quello che manca nella mia vita? È davvero questo quello che voglio nella mia vita?”
Dobbiamo pensare a qualcosa di bello e concreto che abbiamo fatto noi o che abbiamo vissuto e confrontarlo con quello che invece di superficiale troviamo sui profili di queste pseudo star. Dobbiamo spostare la nostra attenzione dall’approvazione pubblica (che cercano quelle finte star) all’apprezzamento di quanto già abbiamo nella nostra vita. Ma come farlo?
Attraverso la gratitudine. Essere grati della propria vita e di quello che si ha senza dover essere invidiosi di quello che gli altri pubblicano sui loro social è la soluzione al FOMO.
2) Dobbiamo dare più attenzione alla vita reale. Quando ci sentiamo tristi o giù di morale non dobbiamo cercare compagnia sui social ma uscire con degli amici. Se proprio non possiamo uscire beh allora chiamiamo un amico, assolutamente meglio un rapporto diretto con qualcuno anche al telefono piuttosto che scrivere sulla propria bacheca Twitter sperando che qualcuno ci rivolga attenzione. Dobbiamo cercare di essere più attenti alla vita reale, dare più attenzione a quello che facciamo nel mondo reale. Come scrive il dottor Paul Dolan nel suo libro “Happiness by Design: Change What You Do, Not How You Think”:“La felicità è avere attenzione in quello che facciamo. L’attenzione è il collante della vita. Avere scarsa attenzione, non essere presenti nella nostra vita reale ci fa prendere cattive decisioni e quindi essere più infelici”.
Buona mente e almeno questa sera spegniamo lo smartphone ed usciamo con un amico 😉
Massimo