Fugge? Non proprio, non vince chi fugge e neanche chi rincorre, in amore vince chi non fa assolutamente nulla.
Uno studio sull’amore pubblicato sulla rivista Psychological Science (rivista dell’Associazione americana delle Scienze Psicologiche) sostiene infatti che le donne sono più attratte da quegli uomini che rimangono indifferenti nei loro confronti rispetto a quelli che invece si dichiarano fin da subito.
Esiste amicizia tra uomo e donna?
Indice
- Regola matematica dell’amore
- L’incertezza aiuta l’amore
- Come farli innamorare di noi
- Ascolta l’articolo
Regola matematica dell’amore
Ma facciamo un passo indietro.
Nella letteratura scientifica sull’amore è stato infatti ormai ampiamente dimostrato che una persona A è attratta da una persona B a seconda di quanto la persona A pensa che la persona B sia attratta da lei, cioè se Marco pensa che Chiara è attratta da lui allora Marco sarà più propenso ad essere attratto da Chiara. Ovviamente questa è una regola universale dell’amore valida sia per i lui che le lei; non possiamo farci nulla, è così da sempre e lo sarà per sempre.
Ma i ricercatori Erin R. Whitchurch e Timothy D. Wilson dell’Università della Virginia e Daniel T. Gilbert dell’Università Harvard sono andati oltre, infatti così scrivono nell’introduzione dello studio:
“Come è ormai ben noto se si vuole conoscere quanto piace Bob a Sarah, un buon predittivo è chiedere a Sarah quanto pensa di piacere a Bob. Ma cosa succede se Sarah è incerta di piacere o meno a Bob?”
L’incertezza aiuta l’amore
Questa incertezza non farà altro che farle pensare di più a Bob; infatti Sarah si chiederà spesso se piace a Bob e più penserà a Bob e più probabilmente finirà con l’essere davvero attratta da lui.
Ecco la formula segreta per trovare l’amore
Ma approfondiamo questo studio sull’amore.
Alcune studentesse dell’Università della Virginia parteciparono alla ricerca non conoscendo però il vero scopo della stessa; a loro era infatti stato detto che il fine dell’esperimento era capire se Facebook poteva essere utilizzato come un sito di incontri on-line. A ciascuna volontaria venne infatti detto che il suo profilo Facebook sarebbe stato fatto vedere ad alcuni studenti per capire se potessero esserci dei possibili match (quando due persone si piacciono vicendevolmente).
Successivamente ad ogni volontaria vennero quindi fatti vedere quattro profili Facebook di quattro ragazzi (in realtà erano profili fake cioè creati dai ricercatori). Ad un primo gruppo di studentesse venne detto che quei quattro profili erano di studenti che le avevano scelte perché le avevano ritenute essere le più carine ed interessanti. Al secondo gruppo venne detto che i quattro profili erano di ragazzi che le consideravano normali cioè né belle né brutte. Per finire al terzo gruppo venne detto che i quattro profili erano di studenti che non avevano dato segnali cioè non avevano detto se erano attratti o meno da loro.
Ecco la prima regola per fare colpo
Come previsto i ricercatori confermarono che le volontarie del primo gruppo, cioè le ragazze a cui era stato detto che piacevano, erano più attratte dai 4 profili visti rispetto alle studentesse del secondo gruppo ma, ancor più interessante era che le volontarie del terzo gruppo erano di gran lunga quelle più interessate ai 4 profili dei ragazzi, molto di più anche di quanto lo fossero quelle del primo gruppo.
Tutto questo, spiegano i ricercatori, perché le studentesse del terzo gruppo avevano continuato a pensare ai quattro ragazzi di cui avevano visto i profili.
Come farli innamorare di noi
Ed è per questo motivo che i ricercatori consigliano vivamente di non fare niente e di non esporsi mai durante i primi appuntamenti, cioè di non far capire se si è interessati.
Infatti, evitando di dichiarare fin da subito i nostri sentimenti, faremo in modo che la controparte penserà di più a noi, stuzzicandola, e magari tutto ciò farà anche scoccare la tanto “agognata” scintilla dell’amore.
Ma il colpo di fulmine esiste davvero?
Buona mente
Massimo
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“He Loves Me, He Loves Me Not . . . ”: Uncertainty Can Increase Romantic Attraction. Erin R. Whitchurch e Timothy D. Wilson Daniel T. Gilbert