Chi usa intercalari come “Sai, Intendo dire” è una persona coscienziosa infatti gli intercalari possono essere utilizzati per analizzare e comprendere la nostra personalità.
A tutti è capitato di parlare con qualcuno che “infarcisce” il discorso con intercalari del tipo:
“Sai, Intendo dire, Come dicevo, Uhm, Ehm, Ebbene…”
Bene o male tutti usiamo degli intercalari ma una ricerca pubblicata sulla rivista on line “Journal of Language and Social Psychology” dal titolo: ”Um…Who Like Says You Know Filler Word Use as a Function of Age, Gender, and Personality” condotta dal capo progetto la Dottoressa Charlyn Laserna dell’Università di Austin in Texas insieme ai ricercatori Charlyn M. Laserna, Yi-Tai Seih, James W. Pennebaker ha spiegato come l’uso degli intercalari possa variare a secondo dell’età, sesso e personalità.
Ad esempio il capo progetto, la Dottoressa Charlyn Laserna, sostiene che intercalari del tipo: “Sai, Intendo dire” sono per lo più utilizzati da individui coscienziosi infatti la Dottoressa afferma che:
“La gente che ha coscienza del mondo in cui vive è generalmente più attenta e consapevole di se stessa e dell’ambiente circostante ed ha quindi il desiderio di condividere e/o di riformulare pareri e opinioni con gli altri”.
Per effettuare le sue ricerche la Dottoressa Charlyn Laserna, con l’aiuto degli altri ricercatori, ha utilizzato le registrazioni di ricerche precedenti ed ha quindi analizzato gli intercalari e le parole di riempimento come ad esempio: “Uhm, Ehm” – note come pause piene – e parole come : “Sai, Intendo dire, Come dicevo” – noti come segnali discorsivi -.
In realtà i ricercatori non sono ben riusciti a capire lo scopo di questi intercalari, infatti hanno dato una serie di spiegazioni in merito al loro significato: infatti essi sostengono che potrebbero servire per mantenere il possesso del proprio turno in una conversazione, oppure per formare un collegamento tra frasi o sezioni di conversazioni diverse, oppure ancora per cercare il consenso o potrebbero anche essere visti come una forma di insicurezza e incertezza di chi li usa. Quello che invece la ricerca ha dimostrato e che è certo, è che gli intercalari sono strettamente legati all’età, sesso e personalità della persona che li usa.
Dalla ricerca è infatti emerso che l’uso dei “segnali discorsivi” è più frequente tra i giovani e tra le donne rispetto che tra gli uomini.
Tuttavia la differenza di sesso è presente solo nei giovani infatti questa differenza scompare dopo i 23 anni di età. Ad esempio “Uhm” ed “Ehm” diventano meno comuni con l’avanzare dell’età, ed il loro uso non è correlato ne al sesso ne alla personalità di chi li usa.
Il capo progetto, Dottoressa Charlyn Laserna, conclude:
“Dal punto di vista metodologico, l’uso dei segnali discorsivi sarà in grado di fornire una rapida analisi comportamentale dei tratti di personalità”.
“Come dicevo” ah si buona mente..
Massimo
Credit Immagine: Don Harder