Lo smartphone e la sindrome dello sguardo basso 2

Perché ogni tanto sarebbe buona cosa spegnere il nostro smartphone? Perchè usarlo troppo crea ansia, depressione e malumore e ci allontana dagli altri rendendoci meno socievoli ed empatici.

Nell’ultimo romanzo di Michele Serra dal titolo Ognuno Potrebbe la fidanzata del protagonista finisce al Pronto Soccorso per colpa di una strana malattia chiamata appunto *Sindrome dello Sguardo Basso: “Chi ne è afflitto può venire investito da un camion o precipitare in un buco sul marciapiedi semplicemente perché la testa è china sullo schermo dello smartphone invece di guardare avanti”.  Ma l’uso eccessivo e prolungato dello smartphone o egofono (come lo ha ribattezzato Serra nel suo romanzo) oltre a farci sbattere contro un palo ha altre conseguenze negative? Rende sicuramente meno svegli e meno intelligenti  e rovina anche le coppie. A proposito di smartphone e statistiche lo sapevate che nel 2015 più di un terzo degli adolescenti americani ha mandato più di 100 messaggi al giorno e ha passato più tempo sullo smartphone che a parlare direttamente con un suo coetaneo? Ed ancora nel 2015 abbiamo passato in media 5 ore e mezza al giorno sui dispositivi mobili, abbiamo controllato il telefono 221 volte al giorno cioè una ogni 4,3 minuti e per finire sempre nel 2015 le morti provocate da incidenti dovuti ai selfie hanno superato le morti provocate dagli squali –  ma perché ci facciamo i selfie?

Una recente ricerca ha evidenziato una correlazione tra lo stare troppo tempo attaccati allo smartphone (per navigare in internet, chattare o andare sui social) ad alcune forme d’ansia e depressione.

Il responsabile della ricerca, il Dottor Alejandro Lleras, così afferma: “Nella nostra ricerca le persone che avevano usato più spesso il cellulare erano le stesse che avevano ottenuto i punteggi più alti nei test relativi alla depressione ed ansia… però non è detto che utilizzandolo diventiamo per forza depressi, basta usarlo solo quando effettivamente ci serve ed ogni tanto quando siamo annoiati”.

Il legame Social Network – in particolar modo Facebook – e depressione era già stato trattato in altre ricerche e siccome la maggior parte di volte che prendiamo in mano lo smartphone lo facciamo per guardare su Facebook gli ultimi status dei nostri amici mi pare giusto fare un accenno anche a due di queste ricerche. – se ti interessa Facebook leggi anche l’articolo  sul significato nascosto dei post di Facebook.

La prima ricerca sostiene che, se guardiamo gli aggiornamenti dei nostri amici su Facebook e facciamo delle comparazioni tra la loro e le nostra vita, allora possiamo diventare depressi.

Il capo progetto la Dottoressa Mai-Ly Steers così afferma: “Non possiamo fare a meno di sbirciare le pagine dei nostri amici e comparare quello che fanno loro con quello che facciamo noi e questo ci fa credere che le loro vite siano migliori della nostra”.

Anche la seconda ricerca  riprende il tema dell’invidia. Il capo progetto la Dottoressa Margaret Duffy così sostiene: ”Se Facebook viene usato per rimanere in contatto con amici e familiari e per condividere momenti importanti della nostra vita allora può essere visto come un’attività salutare e divertente, quando invece viene usato per vedere come spendono i soldi i nostri amici o come si divertono creando una sorta di invidia allora può far scattare la depressione”.

Troppo Facebook ci rende anche più insicuri.

Usare troppo lo smartphone – indifferentemente che lo si usi per andare su Facebook o meno – stanca e mette di malumore e ciò è quanto è emerso da una ricerca coreana di pochi giorni fa. I ricercatori hanno infatti verificato che usare lo smartphone anche durante la pausa pranzo – senza mai staccare – sia in grado di rendere le persone più tristi, stanche e svogliate durante il pomeriggio.

E se invece lo tenessimo proprio spento il nostro smartphone? Aumenterebbe di gran lunga la nostra empatia verso gli altri!! Almeno questo è quello che sostiene una ricerca californiana eseguita su un gruppo di preadolescenti durante una settimana di campeggio in cui ad una parte dei ragazzini era stato vietato l’utilizzo di smartphone ed affini. Infatti i ricercatori, grazie ad una serie di test psicologici, hanno scoperto che solo il gruppo di preadolescenti a cui era stato proibito lo smartphone, aveva migliorato l’empatia nel saper riconoscere le emozioni altrui. I ricercatori infatti sono convinti che: “…basterebbe sospendere solo per 5 giorni l’utilizzo di apparecchiature elettroniche come lo smartphone per poter migliorare la nostra capacità di riconoscere le emozioni non verbali degli altri”.

Buona mente e ricordatevi di spegnere, ogni tanto, il vostro smartphone.

Massimo

Image Credit: byronv2

 

 


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica Economica e Sociale, ho sviluppato una specializzazione nell'analisi pubblicitaria televisiva. Ho gestito diversi programmi televisivi sia a livello manageriale che editoriale, collaborando con aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Tuttavia, il mio interesse si è spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri statistici. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia e Sociologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. Questo interesse mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia Sociale, Psicologia Individuale e Psicologia Cognitivo-Comportamentale.

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