La mindfulness aiuta il sonno

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Anziani sopra i 65 anni che hanno praticato la meditazione mindfulness hanno migliorato la qualità del loro sonno migliorando di conseguenza ansia e stress.

I disturbi legati al sonno sono un serio problema soprattutto per quella fascia d’età che va dai 55 anni in su. I principali disagi legati al sonno riguardano sia aspetti quantitativi che qualitativi che vanno poi a incidere su altri aspetti quali stanchezza cronica, stress, ansia e disturbi dell’umore che a loro volta vanno a minare la qualità della vita di tutti i giorni. Una ricerca pubblicata sulla rivista online JAMA Internal Medicine dal titolo: Mindfulness Meditation and Improvement in Sleep Quality and Daytime Impairment Among Older Adults With Sleep Disturbances condotta dal capo progetto Dottor David S. Black dell’Università di Los Angeles con i ricercatori Gillian A. O’Reilly, Richard Olmstead, Elizabeth C. Breen e Michael R. Irwin ha evidenziato i benefici della meditazione mindfulness sulla qualità del sonno rispetto ad altre terapie ben più conosciute.

Il capo progetto Dottor David S. Black infatti sostiene:

Secondo i nostri risultati, la meditazione mindfulness sembra avere un ruolo importante nell’affrontare il problema legato al sonno tra i pazienti anziani perché attraverso ad essa si riescono a migliorare alcuni disturbi del sonno”.

Per trattare i disturbi del sonno esistono diverse opzioni. La più conosciuta è quella farmacologica ma negli ultimi anni stanno prendendo piede opzioni alternative.

Due di queste opzioni alternative sono state analizzate dai ricercatori: quella riferita ad un programma di intervento di rieducazione del sonno e quella basata sulla meditazione mindfulness che a differenza degli interventi farmacologici non hanno controindicazioni e possono essere utilizzate sia per brevi che lunghi periodi.

L’esperimento è stato condotto su un piccolo campione di individui di età media di 66 anni che avevano denunciato problemi legati al sonno. Metà dei partecipanti al test presero parte ad un programma di intervento di rieducazione del sonno mentre l’altra metà vennero introdotti alla meditazione mindfulness.

Una volta terminate entrambe le terapie vennero analizzati i problemi legati al sonno dei due gruppi confrontandoli con i dati precedenti alle terapie. Ebbene il gruppo dei partecipanti che aveva seguito la meditazione mindfulness aveva avuto un miglioramento nettamente superiore rispetto al gruppo che aveva seguito il programma di intervento di rieducazione del sonno. Inoltre i partecipanti che avevano seguito la meditazione mindfulness avevano evidenziato anche miglioramenti relativamente alla depressione e al senso di affaticamento.

Il capo progetto Dottor David S. Black conclude dicendo:

In attesa di testare questi risultati con future ricerche ci sembra utile suggerire ad ogni clinica ed ente ospedaliero di formare del personale specializzato alla meditazione mindfulness. Questo personale potrà sicuramente essere utilizzato per contrastare alcuni problemi relativi al sonno nei pazienti anziani”.

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Buona mente e buona meditazione.

Massimo

Image Credit: Brian Carson