Dove-è-finito-il-Principe-Azzurro

C’era una volta il Principe Azzurro, uomo ideale, cavaliere senza macchia e senza paura. Ma c’è ancora?

In Francia è appena uscito il libro intitolato Un lit pour deux, la tendre guerre (non ancora pubblicato in Italia) l’ultima opera del sociologo francese Jean-Claude Kaufmann (studioso dei comportamenti della vita quotidiana e delle relazioni amorose) in cui parla del letto coniugale come di un’evoluzione del rapporto amoroso della coppia stessa.

Il sociologo Jean-Claude Kaufmann infatti sostiene che:

Il motivo è che tutti cerchiamo l’amore, abbiamo tutti bisogno di qualcuno accanto ma non vogliamo sparire come persone autonome…..Non è detto che dormire schiena a schiena significhi detestarsi….ci sono coniugi che si tengono la mano, altri che optano per letti gemelli. Ci sono partner che dormono insieme una notte sì e una no. Non esiste una soluzione ideale, o perfetta. Si tratta di fare accordi…….”

Ma, letto a parte, cosa è questo amore che tutti cerchiamo?

Qualche anno fa lo stesso autore Jean-Claude Kaufmann aveva scritto un saggio intitolato Donne sole e principi azzurri: Modelli, incontri e contraddizioni della vita amorosain cui aveva provato a darsi e a dare una spiegazione di cosa realmente cercassero le donne in un partner.

Nel libro il sociologo francese afferma che se la fantasia del cavaliere ideale senza macchia e senza paura pare a prima vista antiquata in tempi di donne in carriera come oggi, in realtà il desiderio di trovare un uomo vero, completo, equilibrato, capace di esprimere i propri sentimenti, rappresenta una svolta epocale, una straordinaria sfida al genere maschile. Come se le donne dicessero ai loro compagni: o siete disposti ad aggiornarvi, a cambiare, ad ascoltare i nostri bisogni, oppure preferiamo restarcene da sole.

Jean-Claude Kaufmann dice inoltre che un tempo le ragazze fantasticavano attorno al principe azzurro, ben sapendo che solo di fantasia si trattava, buona per le favole e le leggende. Oggi invece le donne , specialmente quelle non più giovanissime, quelle più sicure di se e affermate sul lavoro , si sono convinte che prima o poi arriverà l’uomo bello, affascinante, seducente, tenero, forte, intelligente, generoso, spiritoso, divertente: cioè l’uomo perfetto. “Aspettano” appunto. Non si accontentano, come nel passato, di prendersi, finita la stagione dei sogni, un imperfetto uomo “normale”. Loro “aspettano”. E se quelle più giovani, ancora non realizzate professionalmente causa crisi economica, tendono ad accontentarsi del ragazzo della porta accanto, quelle tra i 40 e i 50, abituate , grazie al loro grande impegno sul lavoro , a ottenere tutto ciò che vogliono, non sembrano più disposte a ripiegare su un semplice “principino” signor nessuno.

Il sociologo Jean-Claude Kaufmann afferma infatti che sempre più spesso le donne sopra i 40 anni vogliono un fidanzato adeguato al loro livello, non solo economico, ma anche culturale e sentimentale. Di scendere a compromessi non ne vogliono sapere quindi “aspettano”.

A proposito di “aspettare”, visto che oggigiorno anche gli uomini di 40/50 anni “aspettano” per par condicio “aspettiamo” dal sociologo Jean-Claude Kaufmann un trattato che potrebbe intitolarsi: “Principi azzurri soli che aspettano principesse sole”.

Buona mente

Massimo

Immagine Credit: ATIS547

 


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica Economica e Sociale, ho sviluppato una specializzazione nell'analisi pubblicitaria televisiva. Ho gestito diversi programmi televisivi sia a livello manageriale che editoriale, collaborando con aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Tuttavia, il mio interesse si è spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri statistici. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia e Sociologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. Questo interesse mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia Sociale, Psicologia Individuale e Psicologia Cognitivo-Comportamentale.

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