Barba si o barba no

Portare la barba non è solo una questione di moda infatti alcune ricerche di psicologia dimostrano che la barba è in grado di conferire un’ immagine di virilità ma anche maturità, salute e premurosità verso i bambini.

La barba è in oppure è out? Sicuramente è il trend del momento grazie anche al riaffermarsi dell’universo hipster.

Barba lunga, incolta, appena abbozzata, ve ne è davvero per tutti i gusti e tutti i tipi. Può piacere come non piacere ma cosa dicono le ricerche in merito alla barba? La barba attrae o non attrae il gentil sesso? Avere la barba lunga può creare difficoltà nei colloqui di lavoro?

In linea di massima portare la barba è sempre stato associato all’essere “macho” e quindi la barba viene abbinata all’aggressività, maturità e dominanza invece un volto ben rasato viene visto come rispettabile, socievole e pulito. Ma sono solo dei preconcetti o è davvero così?

A proposito di pulizia ha fatto scalpore una ricerca recente che ha mostrato come in alcune barbe mal curate si possano trovare gli stessi batteri che si annidano nei WC.

Una ricerca compiuta dal capo progetto Dottor Cyril Grueter dell’Università Western Australia sostiene che l‘attuale aumento di uomini che si fanno crescere la barba sia dovuto al fatto che l’uomo oggigiorno si sente sotto pressione e gli sembra di perdere la propria autorità e quindi, per proteggersi, cercherebbe di apparire più aggressivo facendosi appunto crescere la barba.

Una ricerca pubblicata sulla rivista online The Journal Behavioral Ecology dal Dottor Barnaby Dixson e dal Dottor Paul Vasey, ha mostrato che gli uomini con la barba erano percepiti più maturi e di uno stato sociale più alto rispetto agli uomini senza barba – il campione era formato da donne neozelandesi e polinesiane -. Nella stessa ricerca si evinceva anche che gli uomini con la barba fossero ritenuti più disponibili ed affettuosi con la propria prole.

Da un punto di vista sessuale la ricerca  di Dixson e Vasey non evidenziò invece alcun aumento di attrazione nei confronti degli uomini con la barba rispetto agli stessi senza barba.

Quando invece Dixson e Vasey fecero fare delle espressioni arrabbiate agli stessi uomini (prima con e poi senza la barba) e chiesero di valutare il grado di aggressività, la risposta del campione fu unanime nel affermare che la barba rendesse i volti più minacciosi e aggressivi rispetto agli stessi rasati andando a confermare una ricerca eseguita presso l’Università UCLAN.

Un’altra ricerca del 2013 sempre di Dixson, ma stavolta insieme al Dottor Robert Brooks, fece vedere ad un campione formato da uomini e donne una serie di foto in cui venivano ritratti gli stessi uomini man mano che cresceva la barba.

La ricerca evidenziò le seguenti caratteristiche correlate alla barba:

1) Più la barba è lunga, maggiore è la mascolinità – man mano che cresce la barba più si diventa “machi” -.

2) Gli uomini “sbarbati” sono giudicati più socievoli rispetto agli stessi con barba.

3) Gli uomini con la barba sono ritenuti essere più in salute rispetto a quelli senza.

Nella stessa ricerca di Dixson e Brooks fu anche scoperta una correlazione tra il grado di attrazione nei confronti delle facce “barbutee il periodo di maggior fertilità femminile; infatti le donne partecipanti alla ricerca erano più attratte dagli uomini con la barba quando erano in fase di ovulazione.

Se invece si pensa di candidarsi in politica è meglio radersi. Infatti una ricerca di quest’anno dell’Università dell’Oklahoma ha confermato che i politici con la barba sono effettivamente visti più virili, competenti ma anche poco disponibili a seguire i diritti delle donne e quindi , in caso di elezioni, otterrebbero meno voti dalle donne – per lo più femministe – rispetto ai loro avversari senza barba.

Per finire la barba sarebbe addirittura meglio di una crema solare. Infatti una ricerca dell’Università Southern Queensland in Australia aveva dichiarato che la barba proteggeva la pelle del viso dai raggi ultravioletti il 95% in più rispetto al non avercela.

Buona mente ai barbuti e agli sbarbati.

Massimo

Image Credit: Luca Rossato


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica Economica e Sociale, ho sviluppato una specializzazione nell'analisi pubblicitaria televisiva. Ho gestito diversi programmi televisivi sia a livello manageriale che editoriale, collaborando con aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Tuttavia, il mio interesse si è spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri statistici. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia e Sociologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. Questo interesse mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia Sociale, Psicologia Individuale e Psicologia Cognitivo-Comportamentale.

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