Io accolgo te come mia/o sposa/o e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita, finché morte non ci separi.

Ma siamo sicuri che sarà davvero per tutta la vita?

Uno studio del 2019, basato su un campione di 5000 donne europee tra cui 1000 italiane, commissionato da Gleeden (sito per incontri extraconiugali) e realizzato dall’istituto di ricerche francese Ifop “Institute Français d’Opinion Publique”, ha evidenziato che in Italia solo il 30% delle coppie è fedele, nel 40% delle coppie uno dei due tradisce mentre nel rimanente 30% entrambi tradiscono.

Siam messi proprio proprio bene!!!!

Nel Podcast qui sotto il riassunto di questo articolo.

Ascolta “La Psicologia del tradimento” su Spreaker.

(Ma hanno più paura di esser traditi gli uomini o le donne?)

La scienza ci può aiutare a prevedere un tradimento?

Esistono dei campanelli dall’allarme di cui tener conto?

Si e no, tutto infatti dipende da quanto siamo soddisfatti o meno della nostra relazione.

Una ricerca presso l’università di Toronto ha scoperto che se siamo felici di come vanno le cose con il nostro lui o la nostra lei non ci accorgiamo se qualcuno ci sta facendo l’occhiolino, se invece la nostra relazione zoppica beh allora altroché se lo vediamo quell’occhiolino, anzi lo ricambiamo.

I ricercatori canadesi hanno infatti scoperto che il tradimento nasce quasi sempre quando uno dei due partner (od entrambi) si sentono trascurati. In parole povere quando ci accorgiamo che il nostro partner ci sta dando meno valore ci sentiamo autorizzati – inconsciamente ovviamente – a guardarci intorno.

Negli anni 80° la psicologa americana Caryl Rusbult, professoressa e presidente del Dipartimento di Psicologia Sociale ed Organizzativa dell’ università Vrije di Amsterdam, creò il modello dell’investimento della relazione basato su tre variabili il cui equilibrio serve a tenere unita una coppia:

  • IMPEGNO – Qualità della relazione. Se siamo soddisfatti della nostra relazione ci impegniamo a farla crescere ed abbiamo quindi poca voglia di cercare altrove.
  • ALTERNATIVE – Qualità delle alternative. Se frequentiamo o conosciamo delle persone attraenti che ci fanno il “filo” siamo più tentati a lasciarci andare. (Ma è vero che le donne vestite di rosso sono pericolose perché portano gli uomini a tradire le compagne?).
  • INVESTIMENTO – Qualità degli investimenti condivisi. La presenza di figli, di attività ed amicizie in comune, di hobby condivisi creano più ostacoli nel rompere una relazione.

Ma recentemente alcuni ricercatori dell’università Cornell hanno ripreso in mano il modello della professoressa Rusbult aggiungendovi una quarta variabile il cosiddetto ORIENTAMENTO SOCIO-SESSUALE cioè la propensione alle scappatelle extraconiugali.

(Ma è vero che gli uomini vogliono sempre fare sesso mentre le donne no? Ni).

In merito all’ORIENTAMENTO SOCIO-SESSUALE è necessario tener conto della famiglia di provenienza.

Una ricerca presso la Texas Tech University ha infatti evidenziato quanto sia importante il concetto di infedeltà o fedeltà nelle famiglie: se infatti tra i genitori la fedeltà è una cosa seria allora molto probabilmente lo sarà anche per i figli se invece tra i genitori le “corna-muse” sono all’ordine del giorno beh allora molto probabilmente i figli si troveranno a suonarle pure loro.

Buona mente

Massimo


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica Economica e Sociale, ho sviluppato una specializzazione nell'analisi pubblicitaria televisiva. Ho gestito diversi programmi televisivi sia a livello manageriale che editoriale, collaborando con aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Tuttavia, il mio interesse si è spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri statistici. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia e Sociologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. Questo interesse mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia Sociale, Psicologia Individuale e Psicologia Cognitivo-Comportamentale.