Gli uomini sono in grado di percepire l’interesse delle donne a fare sesso più di quanto si pensa.

La differenza genetica tra maschi e femmine, di qualunque specie animale si parli, è che la femmina, avendo un periodo limitato di fertilità, non può avere più di una quantità definita di prole, mentre il maschio “sulla carta” potrebbe avere un numero indefinito di figli. Si pensi solo che nel Guinness Dei Primati la donna con più figli ne ha avuti all’incirca 70 mentre un sultano del Marocco è arrivato a ben 900. Per questo motivo tutta la letteratura sulla sessualità maschile ha sempre enfatizzato la volontà dell’uomo a cercare continuamente il rapporto sessuale spesso sovrastimando e fraintendendo l’interesse della partner. Una ricerca pubblicata sulla rivista online Psychological Science dal titolo: Do Men Overperceive Women’s Sexual Interest? condotta da due ricercatori, la Dottoressa Carin Perilloux dell’Università del Texas e il Dottor Robert Kurzban dell’Università della Pennsylvania ha evidenziato però che l’uomo sarebbe in grado di riconoscere la propensione sessuale della partner più di quanto la stessa partner sarebbe in grado di ammettere.

Il Dottor Robert Kurzban, premettendo che questa ricerca non deve assolutamente esser vista come una scusa per comportamenti aggressivi e molesti, sostiene che i risultati della ricerca:

..non servono a minare il rapporto tra le coppie, servono solo a far capire che non è tutto completamente errato quello che gli uomini percepiscono”.

I ricercatori hanno condotto tre studi su un campione di circa 500 (271 uomini e 213 donne) individui eterosessuali. Nel primo studio hanno fatto incontrare, come se fosse una agenzia matrimoniale, due possibili partner e poi hanno chiesto ad entrambi di dare una serie di voti all’appuntamento e quale fosse la predisposizione sessuale del partner. Secondo le risposte date dagli uomini, le donne erano sessualmente più interessate a loro rispetto a quello che avevano risposto le donne stesse: questo faceva presumere che gli uomini sovrastimassero l’interesse sessuale femminile nei loro confronti.

Nel secondo studio i ricercatori hanno intervistato un campione misto a cui è stato fatto vedere il video del primo studio ed è stato chiesto di provare ad indovinare le risposte che avevano dato le donne del primo studio in merito sempre alla loro predisposizione sessuale nei confronti del partner. Fondamentalmente gli uomini hanno dato le stesse risposte che avevano dato gli uomini del primo esperimento mentre si è iniziato a intravedere che anche le donne iniziavano a dare risposte più simili a quelle date dagli uomini.

Per finire nel terzo studio si è fatto vedere il medesimo filmato del primo esperimento ad un terzo campione, sempre misto, a cui si è chiesto non di indovinare le risposte (come nel secondo studio) ma di indovinare cosa realmente pensavano le donne con i loro atteggiamenti. Gli uomini sono stati in linea con le risposte date nei primi due studi, mentre per quanto riguardava le donne, le risposte sono state del tutto diverse – rispetto ai primi due studi – e si sono omologate a quelle degli uomini nel senso che, nel comportamento delle donne del primo esperimento, vedevano molta più propensione ad avere un rapporto sessuale con il partner maschile.

Secondo i ricercatori questo sarebbe dovuto al fatto che gli uomini sono più obiettivi nel capire le loro percezioni mentre le donne sarebbero meno obiettive nel capire i loro stessi atteggiamenti ma invece sarebbero più obiettive nel capire gli atteggiamenti sessuali di altre donne.

I ricercatori hanno concluso lo studio ribadendo che questa ricerca non vuole giustificare che:

Se una donna durante un appuntamento ti tocca la mano, significa che  lei voglia fare sesso con te”.

Infatti ricordano che questi risultati non devono essere assolutamente presi come una scusa per avere atteggiamenti violenti nei confronti delle donne.

Buona mente

Massimo

Credit Immagine: David Zellaby


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica, mi sono specializzato nell'analisi della comunicazione televisiva lavorando in aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Il mio interesse si è poi spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. L'amore per questo argomento mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia.

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