Per coloro che non sono ancora sposati guardare il porno potrebbe aumentare la probabilità di rimanere single e non riuscire quindi a trovare la propria anima gemella.
In un articolo precedente si era evidenziato quanto fosse importante per delle coppie guardare con regolarità dei filmati pornografici perché così facendo sarebbero in grado di migliorare la loro vita sessuale di coppia portando giovamento alla relazione; la cosa invece non varrebbe per i single. Ma quanti single ci sono in Italia? Stando ad una ricerca del Censis nel 2011 in Italia vi erano circa 7 milioni di single, 2 milioni in più rispetto alla ricerca del 2001 quindi una crescita del 39% in soli 10 anni e parte di questa crescita sarebbe dovuta ad un incremento di utilizzo della pornografia attraverso internet. Una ricerca pubblicata sulla rivista online “Eastern Economic Journal” dal titolo: “Are Pornography and Marriage Substitutes for Young Men?” condotta dai due co-autori Dottor Michael Malcolm dell’Università West Chester in Pennsylvania e il Dottor George Naufal dell’Università di Sharjah negli Emirati Arabi Uniti ha dimostrato l’esistenza di correlazioni tra l’aumento dell’utilizzo di materiale porno da parte di giovani maschi e la diminuzione dei matrimoni (i ricercatori citano una ricerca che afferma che negli ultimi 30 anni gli uomini single tra i 25 e i 34 anni sono aumentati di ben sei volte).
Il co-autore Dottor Michael Malcolm così spiega:
“Prima di iniziare la nostra ricerca ci siamo chiesti se vi fosse qualche differenza tra le persone sposate e quelle no; una di queste differenze, pensammo, poteva essere l’utilizzo di materiale pornografico…Originariamente infatti una delle ragioni per cui ci si sposava era anche per la gratificazione sessuale. Oggi invece vi sono tante alternative di gratificazioni sessuali anche al di fuori del matrimonio, negli ultimi decenni sono addirittura aumentate grazie ad internet, il che ha influenzato negativamente sulla scelta se sposarsi o meno”.
Lo scopo principale dei ricercatori era scoprire se una gratificazione sessuale ottenuta attraverso del materiale porno potesse sostituire la gratificazione sessuale ottenuta in una relazione di coppia e se ciò potesse influire o meno sulla decisione di cercare un partner con cui sposarsi.
I ricercatori ripresero e riutilizzarono dunque i dati relativi ad una ricerca di qualche anno prima (ricerca del 2004 che aveva analizzato dati dal 2000 al 2004). I dati in essere erano relativi all’utilizzo di internet da parte di 1512 volontari maschi dai 18 ai 35 anni ai quali era stato chiesto che uso facessero di internet, quante ore alla settimana navigassero e quante di queste ore effettivamente visionassero dei porno.
I risultati evidenziarono che coloro che non erano sposati facevano più uso di filmati pornografici rispetto a coloro che erano sposati ed inoltre navigavano meno sui siti finanziari e siti sportivi. Invece coloro che erano sposati navigavano di più sui siti religiosi.
Il co-autore Dottor Michael Malcolm così conclude:
“Nella nostra ricerca abbiamo analizzato la relazione esistente tra l’utilizzo di materiale pornografico in internet e i matrimoni dei giovani maschi. Abbiamo evidenziato come vi sia una relazione diretta tra l’aumento di utilizzo di materiale pornografico in internet e la diminuzione del numero di matrimoni. Infatti, soprattutto per gli uomini più giovani, guardare filmati porno viene visto come un piacere alternativo – se non sostitutivo – al rapporto sessuale di coppia”.
Buona mente
Massimo