Usare-lo-smartphone-rende-meno-svegli-e...meno-intelligenti

Utilizzare troppo lo smartphone influisce sulla capacità di ragionare infatti più usiamo lo smartphone, meno usiamo la nostra testa e più diventiamo pigri ad usarla quindi meno intelligenti.

Quanti di noi senza il loro smartphone si sentono persi? Infatti tutta la nostra vita è racchiusa in quello strumento poco più piccolo di un portafoglio. Abbiamo l’agenda per gli appuntamenti, la rubrica, il navigatore e tutta una serie di app (applicazioni informatiche dedicate appunto ai dispositivi mobili come smartphone e tablet) che facilitano la nostra vita di tutti i giorni ma tutto ciò può influire sul nostro cervello oppure no? Una ricerca pubblicata sulla rivista online Computers in Human Behavior dal titolo: The brain in your pocket: Evidence that Smartphones are used to supplant thinking condotta dai due capi progetto Dottor Gordon Pennycook e Dottor Nathaniel Barr dell’Università Waterloo in Canada insieme ai ricercatori Jennifer Stolz e Jonathan Fugelsang ha dimostrato come un utilizzo esagerato dello smartphone possa influenzare il ragionamento ed il modo di pensare di un certo tipo di individui rendendoli un po’ meno intelligenti.

I cosiddetti pensatori intuitivi, cioè coloro che quando devono prendere una decisione agiscono più di istinto, preferiscono usare il loro smartphone piuttosto che il loro cervello e tale comportamento, secondo i ricercatori, renderebbe il loro cervello ancora più pigro.

Infatti uno dei due capi progetto, il Dottor Gordon Pennycook, sostiene che:

I pensatori intuitivi cercano sul loro smartphone informazioni che in realtà già conoscono o che potrebbero facilmente imparare, ma il più delle volte non sono disposti a fare questo sforzo”.

Invece utilizzerebbero molto meno il loro smartphone i cosiddetti pensatori analitici, cioè coloro che si fanno domande e cercano quindi di analizzare un problema in maniera più logica e analitica. I ricercatori inoltre sosterrebbero che di solito le persone più intelligenti sono anche coloro che affrontano un problema in maniera più analitica piuttosto che intuitiva e che quindi i pensatori intuitivi che, sarebbero già meno intelligenti rispetto ai pensatori analitici, con il loro comportamento contribuirebbero a diventare ancora meno intelligenti.

I ricercatori hanno analizzato le abitudini di utilizzo dello smartphone e la capacità a risolvere dei problemi (nel senso di capire se una persona segue un processo analitico od intuitivo nel problem solving) di 660 individui partecipanti alla ricerca. Di questi individui, coloro che erano stati classificati come pensatori analitici, erano anche coloro che utilizzavano di meno il loro smartphone.

Il Dottor Gordon Pennycook conclude dicendo che:

La nostra ricerca ha evidenziato che un eccessivo utilizzo dello smartphone possa indebolire l’intelligenza di alcuni individui e che questo processo potrà influire negativamente sulla vecchiaia di tali individui anche perché l’utilizzo di smartphone e apparecchi similari non smetterà di aumentare con l’avanzare dell’età”.

Buona mente

Massimo

Immagine Credit: Pablo

 


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica Economica e Sociale, ho sviluppato una specializzazione nell'analisi pubblicitaria televisiva. Ho gestito diversi programmi televisivi sia a livello manageriale che editoriale, collaborando con aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Tuttavia, il mio interesse si è spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri statistici. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia e Sociologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. Questo interesse mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia Sociale, Psicologia Individuale e Psicologia Cognitivo-Comportamentale.

1 commento

I commenti sono chiusi.