Stadi dell’amore: conosciamo qualcuno, ci piace, gli piacciamo, iniziamo ad uscirci assieme, ci innamoriamo, si costruisce una relazione e poi.. finisce. Ma perché? Perché si entra in crisi? Perché alcune coppie la superano mentre altre no? Esistono delle regole per superare le crisi?

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Innamorarsi è facile, è dopo che viene il difficile!

La parte più complicata è infatti riuscire a mantenere viva la relazione!!

Giorno dopo giorno, per tutta la vita, dobbiamo imparare ad innaffiare la nostra relazione altrimenti rischiamo di farla seccare e morire come una pianta trascurata, insomma quello che fa Il Piccolo Principe con la sua rosa. Infatti se ben seguita e ben curata la relazione, come una rosa, cresce e diventa rigogliosa e bellissima ed è un po’ come il meraviglioso fiore che i miei genitori stanno facendo crescere da “ormai” 46 anni.

È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante”.

– Antoine de Saint-Exupéry –

Come si riesce a rimanere assieme per così tanti anni?

Proviamo a prender qualche spunto da una ricerca che ha intervistato 700 nonni che sono stati sposati per più di 50 anni.

Ma cosa è l’amore?

Perché da quando nasciamo a quando moriamo non facciamo altro che rincorrerlo? 

Ovviamente non esiste un libretto delle istruzioni su come avere la relazione perfetta (ma esiste davvero???) poiché siamo tutti diversi ed ogni relazione è un caso a se, unico ed irripetibile (sai che noia altrimenti!!).

I 4 stadi dell’amore

Però è anche vero che tutte le relazioni amorose si evolvono seguendo un percorso similare basato su 4 stadi (sempre che la relazione riesca a passare allo stadio successivo e non debba tornare indietro!!). La scoperta di questi 4 stadi è da attribuirsi a due ricercatrici “neuroscienziate dell’amore”, le dottoresse Helen Fisher del Kinsey Institute e Lucy Brown del Einstein College che, dopo 30 anni e più di ricerche in ambito amoroso, hanno scritto – a 4 mani – un libro e creato un sito internet dal titolo “The Anatomy of Love” in cui spiegano “vita, morte e miracoli dell’amore” da un punto di vista prettamente neurologico e scientifico.

Ma quali sono questi 4 stadi?

1) Innamoramento o fase euforica

Nella prima parte della relazione l’altra persona è il centro della nostra vita e ci dimentichiamo di tutto il resto. Non vediamo i difetti dell’altro e, se li vediamo, non ci toccano affatto”.

Le due ricercatrici, studiando le mappe mentali di alcuni innamorati, hanno infatti scoperto che:

“..in questa prima fase molte persone evidenziano una diminuzione dell’attività della corteccia prefrontale che è quella parte del cervello legata ai giudizi negativi sugli altri. Più tempo si riesce a sospendere il giudizio negativo sul partner e più tempo dura la relazione”.

Non giudicare il partner è una delle sei regole da seguire per avere una relazione duratura come sostiene il Dottor Gottman, esperto in consulenza matrimoniale e psicologia dello sviluppo, in oltre 40 anni di carriera.

Le due neuroscienziate hanno riscontrato anche che è questa la fase in cui i livelli di dopamina (ormone legato alla ricompensa) sono alti, motivo per cui lo stare lontano dalla persona amata:

“..è un po’ come essere in astinenza da cocaina”.

Ma quanto dura questa prima fase? La Brown e la Fisher sostengono possa durare in media dai sei mesi ai due anni, anche se una parte della popolazione, circa il 20%, afferma di essere ancora innamorata dopo 10/15 anni di relazione!!!

Ma sono pochi i fortunati che rimangono in questo stadio, per tutti gli altri non si può che passare al successivo cioè.

2) Fase del primo attaccamento cioè della coppia di fatto

In questo punto della relazione si mettono in moto altre regioni del cervello come ad esempio il nucleus accumbens che è collegato ai sentimenti e si evidenzia anche un forte aumento della ossitocina, spesso chiamata ormone dell’amore. La relazione è ormai diventata una realtà e si inizia a vivere e a pensare come ad una coppia e non più solo come alla somma di due singoli.

Ma come si fa a capire di essere entrati in questa fase?

“Semplice, la notte si riesce a dormire. Non si pensa al partner 24 ore al giorno”.

3) Fase della crisi e dei dubbi

Ma lui (o lei) è la persona giusta per me?”

Iniziamo a farci delle domande ed iniziano i primi litigi e confronti. È il momento più stressante della coppia perché solo ora siamo in grado di conoscere profondamente il nostro partner e vediamo cose che prima non vedevamo affatto. La quotidianità e la routine sono entrate prepotentemente nella coppia ed alcune caratteristiche dell’altro iniziano ad andarci strette ed addirittura a darci fastidio. Ma è reciproco perché nel contempo capiamo anche che la vita del nostro partner non ruota più intorno a noi come all’inizio della relazione.

Quello che succede in questa fase è cruciale per la sopravvivenza della relazione.

Le due ricercatrici affermano che questo momento è la cosi detta crisi del quinto o settimo anno e praticamente tutti ci devono passare, è una fase che non si può evitare. O la coppia scoppia o si fortifica e, nel caso si fortifica, si può finalmente arrivare all’ultima fase.

4) Fase dell’attaccamento profondo (…e vissero felici e contenti o quasi)

Se siamo arrivati fino a qui è perché siamo consapevoli che l’amore non è una favola disneyana (ma siamo ancora attratti dal principe Azzurro?) ed abbiamo capito a nostre spese che ci si ama per quello che si è e non per quello che si potrebbe essere.

Una volta constatato questo possiamo andare avanti e vivere la realtà di un amore sano, consapevole e maturo. Finalmente abbiamo raggiunto la fiducia e “l’intimità caratteriale”. In questa fase della relazione viene prodotta più vasopressina che è quell’ormone rilasciato durante l’orgasmo sessuale che rilascia benessere psicofisico cioè pace e serenità. Questa fase può durare a lungo e per i più fortunati anche tutta la vita mentre per altri succede di dover tornare indietro al punto 3 – un po’ come succede con il gioco dell’oca insomma.

Vuoi capire se il tuo amore supererà la crisi? Basta una semplice domanda.

Come tenere viva la relazione?

Ovviamente, come già sostenuto ad inizio articolo, non esiste una regola generale valida per tutti ma riuscire a mantenere i propri hobby le proprie amicizie è una buona premessa.

Buona mente e cercate di arrivare alla “casella” 4 del gioco dell’amore.

Massimo

Immagine Credit: Le Petit Prince di Antoine de Saint-Exupéry

 

 


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica, mi sono specializzato nell'analisi della comunicazione televisiva lavorando in aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Il mio interesse si è poi spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. L'amore per questo argomento mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia.