Ecco perché dovremmo tornare a giocare
Ma quanto è importante il gioco per il nostro benessere psicofisico? E’ un’attività esclusiva dei bambini o si può giocare anche da adulti? Quali sono le qualità psicologiche del gioco? Giocare ai videogame che effetto ha sul nostro cervello?
In psicologia per gioco si intende quell’attività di intrattenimento volontaria svolta da bambini ed adulti il cui scopo, sebbene puramente ricreativo, è di vitale importanza per lo sviluppo e il benessere psicofisico dell’individuo che lo pratica. Lo stesso vale anche per gli animali, infatti molti studi di etologia (scienza che studia il comportamento animale nel suo ambiente naturale) hanno evidenziato quanto il gioco sia necessario per uno sviluppo sano e corretto dei cuccioli di tutte le specie. Un esperto che ha condotto diverse ricerche sul gioco in tutte le sue forme è il Dottor Stuart Brown che è anche autore del libro “Play: How It Shapes the Brain, Opens the Imagination, and Invigorates the Soul”. La parola quindi allo.. psichiatra e ricercatore Stuart Brown (fondatore dell’Istituto Nazionale del Gioco – “National Institute for Play” –) che ha passato gran parte della sua carriera analizzando e studiando più di 6000 attività ludiche scoprendo ad esempio che l’uomo è l’unico animale che anche in età adulta è in grado di migliorare le proprie relazioni sociali e di apprendere nuove nozioni attraverso il gioco. Quando infatti stiamo giocando e siamo concentrati su quel determinato gioco stiamo dedicando ad esso tutta la nostra attenzione ed energia il che non farebbe altro che rafforzare il nostro processo di memorizzazione di tale attività. “Con il gioco siamo più creativi, curiosi e socievoli. Giocare con i nostri figli, amici o partner migliora le nostre relazioni e ci mette alla prova in nuove situazioni e sfide che potranno tornarci utili in futuro. Giocare è quindi in grado di innescare nuove connessioni neurali che vanno a migliorare il nostro apprendimento” sostiene il dottor Brown.
Una ricerca presso il dipartimento di Psicologia dell’università di Zurigo ha messo in correlazione la quantità di ore dedicate al gioco con i risultati scolastici di 254 studenti universitari ed ha scoperto che gli studenti “più giocherelloni” erano anche quelli che avevano i voti più alti. Forse io sono un’eccezione infatti all’università ero un gran bel giocherellone ma la media dei voti non superava il 24 ma quanto mi son divertito ahahh.
A proposito di apprendimento lo sapevate che più siamo incuriositi da un argomento prima lo apprendiamo?
La curiosità è sicuramente alla base del gioco perché più siamo incuriositi da un gioco più ci impegnano e più ci divertiamo. Una ricerca dell’università del Wisconsin-Madison, presentata alla convention annuale dell’ APA (Associazione degli Psicologi Americani) del 2016, ha evidenziato come le persone più curiose siano anche quelle che sono in grado di prendere delle decisioni più salutari come ad esempio quella di fare sport, di mangiare del cibo più sano, di smettere di fumare etc. etc.
Tutto chiaro allora? Giocare con gli altri ci rende quindi più curiosi e salutisti ma anche più socievoli e se siamo più socievoli troviamo anche la felicità e la salute. Ma se invece giochiamo per una mezz’oretta “da soli” con il videogame Super Mario 64 cosa succede? Diventiamo più intelligenti. Giocando a questo videogame degli anni 90° infatti non facciamo altro che sviluppare quella parte del nostro cervello che serve a ragionare ed apprendere meglio. Questo è quello che ha scoperto una ricerca presso la facoltà di Medicina dell’università St. Hedwig – Krankenhaus di Berlino.
Ed ancora una ricerca presso l’istituto di Psicologia Cognitiva dell’università Plymouth ha dimostrato che basta giocare tre minuti a Tetris (un videogioco di logica e ragionamento degli anni 80°) per ridurre la voglia e il desiderio di fumare, bere alcolici o mangiare del cibo spazzatura. E’ giusto precisare però che tutte e due le precedenti ricerche sui videogame hanno trattato solo giochi non violenti, ed i ricercatori di entrambe le ricerche si sono raccomandati di fare un uso moderato di tali videogiochi (in media meno di un’ora al giorno). Esistono infatti diverse ricerche (ad esempio ricerca1 e ricerca2) che dimostrano che giocare troppe ore ai videogame violenti potrebbe portare conseguenze negative alla psiche soprattutto quando si parla di adolescenti.
Concludiamo con una frase tratta dal libro “Play: How It Shapes the Brain, Opens the Imagination, and Invigorates the Soul” in cui l’autore, il Dottor Stuart Brown, paragona il gioco al sonno per le sue capacità rigenerative: “Quando non giochiamo da un po’ di tempo il nostro umore peggiora, perdiamo il nostro ottimismo ed è un po’ quello che succede quando perdiamo ore di sonno; come col sonno non vediamo l’ora di andare a dormire, così con il gioco non vediamo l’ora di andare a giocare.”
Non so voi ma a me è venuta una gran voglia di andare a giocare quindi.. buona mente e buon gioco..
Massimo
Immagine Credit: ubarchives