Fare volontariato fa bene

Max&Beppe – Guardie Ecologiche Volontarie

Fare un po’ di volontariato migliora la salute ai pensionati, ai disoccupati ed anche a coloro che un lavoro già lo fanno.

Nonostante la crisi ed i problemi ad arrivare a fine mese in Italia, negli ultimi anni, il volontariato è cresciuto; infatti attualmente il 12,6% dell’intera popolazione italiana svolge un’attività di volontariato. Una buona percentuale quando si pensa che poco più di 20 anni fa (per esattezza nel 1993) la percentuale si fermava al 6,9%. Però rispetto ad altri paesi europei siamo ancora il fanalino di coda, infatti in paesi come Olanda, Austria, Regno Unito la partecipazione ad attività di volontariato supera di gran lunga il 40%.  Una ricerca  finanziata dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica – FNSpubblicata sulla rivista online Journal of Occupational and Environmental Medicine dal titolo: Busy Yet Socially Engaged: Volunteering, Work–Life Balance, and Health in the Working Population condotta dal capo progetto Dottor Romualdo Ramos (che collabora sia con il Politecnico Federale di Zurigo che con l’Università di Zurigo) insieme ai ricercatori Rebecca Brauchli, Georg Bauer, Theo Wehner e Oliver Hämmig. ha evidenziato il collegamento esistente tra il fare del volontariato e il miglioramento della qualità di vita.

Il capo progetto Dottor Romualdo Ramos spiega così le motivazioni della ricerca:

Con questa ricerca abbiamo cercato di comprendere come il fare volontariato potesse influire sul benessere di quella popolazione lavorativa attiva di cui le precedenti ricerche avevano omesso di analizzare”.

Infatti le precedenti ricerche avevano studiato gli effetti del volontariato nei confronti dei pensionati e dei disoccupati tralasciando invece chi faceva volontariato ma che faceva comunque un’attività lavorativa. La ricerca è stata condotta nella Svizzera Tedesca intervistando on line 746 lavoratori di cui 264 – all’incirca un terzo – facevano i volontari per organizzazioni no profit. Il questionario era incentrato sul lavoro, sul volontariato e sulla qualità di vita e salute dell’intervistato.

Dalla ricerca è emerso che coloro che svolgevano volontariato, nonostante avessero meno tempo libero, erano anche coloro che erano più soddisfatti della loro vita.

I ricercatori hanno evidenziato che dedicarsi agli altri possa aiutare le persone a gestire meglio il proprio tempo libero dando l’idea di gestire bene la propria vita. Questa idea, insieme alla convinzione di poter fare qualcosa di utile per gli altri, trasmette una sensazione di positività che riduce lo stress dando una sensazione di benessere e serenità da cui ne trae beneficio anche la salute della persona.

Il capo progetto Dottor Romualdo Ramos afferma anche che:

Se le persone si sentono obbligate a fare del volontariato, o se pensano che farlo le possa aiutare a fare carriera, allora tutti gli effetti benefici vengono meno”.

Ovviamente i ricercatori sostengono che fare del volontariato possa dare benefici, forse anche maggiori, a coloro che come pensionati o disoccupati un lavoro non lo hanno. Per questi individui il volontariato significherebbe compensare il “non lavoro” fornendogli contatti sociali e reintegrandoli nella comunità attiva.

Buona mente e buon volontariato.

Massimo

Credit Immagine: Massimo e Giuseppe guardie Ecologiche Volontarie