A seconda dell’umore cioè se siamo felici o meno cambiamo il nostro modo di camminare ma è anche vero il contrario cioè se cambiamo il nostro modo di camminare possiamo sentirci più o meno felici.
Numerose ricerche hanno evidenziato che quando siamo felici camminiamo da felici e trasmettiamo la nostra felicità tutto intorno a noi. Una ricerca pubblicata sulla rivista online “Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry” dal titolo: “How we walk affects what we remember: Gait modifications through biofeedback change negative affective memory bias” condotta dal capo progetto Dottor Johannes Michalak dell’Università Herdecke in Germania con i ricercatori Katharina Rohde e Nikolaus F. Troje ha dimostrato invece che se si stimolano degli individui tristi a camminare come se fossero felici, cioè a testa alta e con le spalle aperte, gli stessi diventano meno tristi.
Il Dottor Nikolaus F. Troje dell’Università Queen’s di New York infatti afferma che:
“Non ci sorprende sapere che il nostro stato d’animo e il nostro umore influenzano il nostro modo di camminare. In questa ricerca invece abbiamo cercato di capire se il modo in cui ci muoviamo può influenzare o meno il modo in cui ci sentiamo”.
I ricercatori avevano fatto vedere ai partecipanti dello studio una serie di parole divise in parole positive (ad esempio parole come carino, bello) e negative (ad esempio parole come paura, ansia) e poi avevano fatto camminare i partecipanti su un tapis roulant dove venivano monitorate e analizzate le loro andature e posture.
Le andature dei partecipanti vennero quindi classificate in andature “felici” ed andature “depresse”. Ad alcuni di coloro che avevano delle andature “depresse”, i ricercatori chiesero di camminare in maniera diversa, cioè di camminare come camminavano gli intervistati che avevano un’andatura “felice”. Il tutto però senza nominare il tipo di andatura cioè senza dire quale delle andature fosse quella “depressa” e quale quella “felice” per non influenzare lo stato d’animo dei partecipanti.
Il Dottor Nikolaus F. Troje in merito al cambiamento di andatura afferma:
“Gli intervistati impararono velocemente a muoversi nella maniera che gli veniva chiesta”.
Subito dopo esser scesi dal tapis roulant, a tutti i partecipanti venne chiesto di scrivere l’elenco della parole che avevano sentito prima di salire sul tapis roulant (sia quelle positive che quelle negative). Ebbene coloro che avevano camminato con un andamento “depresso” ricordavano maggiormente le parole negative, viceversa quelli che avevano avuto un andamento “felice” ricordavano prevalentemente le parole positive.
I ricercatori hanno notato anche che coloro che avevano inizialmente un andamento “depresso”, a cui poi era stato fatto modificare in andamento “felice”, ricordavano meno parole negative rispetto a coloro che avevano avuto solo un andamento “depresso”.
Lo studio ha evidenziato come lo stato d’animo possa influenzare la memoria, infatti le persone tristi ricordano più facilmente eventi negativi rispetto ad eventi positivi influenzando così anche il proprio modo di camminare che a sua volta influenza negativamente il loro umore.
Il Dottor Nikolaus F. Troje conclude dicendo:
“Se si riuscisse ad interrompere questo cerchio di auto influenzarsi negativamente si potrebbe migliorare la vita di molti pazienti depressi”.
Buona mente e buona camminata a testa alta e petto in fuori.
Massimo
Credit Immagine: Alex LA
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