Una ricerca fatta su circa 1000 coppie americane, dopo 5 anni di matrimonio, ha evidenziato quali sono le regole affinché un matrimonio sia duraturo, eccole.

Innanzitutto grazie grazie grazie perché l’ultimo articolo riguardante la fedeltà ha avuto un successo enorme andando subito in cima alla lista degli articoli più letti. In soli tre giorni è stato letto da più di 500 di voi e per un piccolo e giovane sito come AudiMente, nato da appena sei mesi, sono numeri esagerati, il che mi sprona ad andare avanti a cercare studi sempre più interessanti. Alcuni di voi mi hanno chiesto se esistessero delle ricerche che analizzassero le relazioni sentimentali per capire se una relazione andasse più o meno bene; ho trovato questa ricerca che ci aiuta a capire quali sono i fattori che contribuiscono a formare un matrimonio duraturo. Una ricerca pubblicata dall’Associazione National Marriage Project dell’Università della Virginia dal titolo: Before “I Do” What Do Premarital Experiences Have to Do with Marital Quality Among Today’s Young Adults? condotta dai due ricercatori la Dottoressa Galena K. Rhoades e il Dottore Scott M. Stanley ha analizzato 1294 volontari dopo 5 anni di matrimonio e/o relazione sentimentale ed ha messo in risalto quali siano le variabili che influiscono sul successo o meno di un matrimonio.

Analizzando queste variabili sono emerse le 5 regole per un buon matrimonio duraturo che possono essere così riassunte:

1) Prendere decisioni e non lasciarsi trasportare dalla relazione:

Il co-autore Dottor Scott Stanley così afferma:

Noi (ricercatori) crediamo che un ostacolo importante alla felicità coniugale sia che molte persone arrivino al matrimonio dopo una serie di passaggi senza mai aver preso una decisione a riguardo, ad esempio: conoscersi, fare sesso, andare a convivere, fare i figli ecc. ecc. Poter fare una scelta chiara e condivisa, invece, aiuterebbe la coppia ad avere una relazione più forte e duratura”.

2) Decidere di sposarsi prima di andare a convivere:

I matrimoni decisi dopo una convivenza son quelli che hanno avuto più problemi. I ricercatori sostengono che si può convivere prima di sposarsi però deve esser ben chiaro ad entrambi i partner che la convivenza sarà seguita dal matrimonio. Infatti se si convive solo per il fine di convivere la relazione sarà presa con leggerezza creando moltissimi problemi alla coppia. La convivenza è una cosa seria ragazzi!

3) Avere figli solo dopo essersi sposati:

Nella ricerca solo il 3% di coloro che avevano avuto figli prima del matrimonio erano soddisfatti della propria relazione contro il 44% di coloro che avevano avuto i figli dopo il matrimonio.

4) Fare un grande matrimonio formale ed avere molti invitati:

Nella ricerca coloro che avevano avuto meno di 150 invitati ed avevano avuto un matrimonio più modesto avevano avuto più problemi nella relazione di coppia. I ricercatori sostengono che più persone partecipano al matrimonio più gli sposi prendono seriamente tale evento.

5) Avere pochi partner prima del matrimonio:

La media americana di partner prematrimoniali è di circa 5, nella ricerca coloro che avevano avuto meno di due partner prima del matrimonio erano anche coloro che erano più soddisfatti della loro relazione matrimoniale.

La co-autrice Dottoressa Galena Rhoades infatti così sostiene:

Aver avuto molte esperienze prematrimoniali non fa altro che aumentare le aspettative nei confronti del partner attuale perché aumentano i confronti con i partner passati il che spesso va inficiare la relazione di coppia”.

Buona mente e soprattutto buon matrimonio duraturo.

Massimo

Image Credit: Albert Palmer


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica, mi sono specializzato nell'analisi della comunicazione televisiva lavorando in aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Il mio interesse si è poi spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. L'amore per questo argomento mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia.