Per sviluppare la memoria ecco cosa fare: ripetere ad alta voce davanti a qualcuno, studiare più argomenti contemporaneamente, prendersi sempre una pausa di riflessione, dormirci su e bersi un bel bicchiere di vino rosso.

Un precedente articolo sulla memoria consigliava di fare un po’ di palestra prima di mettersi a studiare.

Durante gli esami di scuola le nostre mamme ci dicevano sempre di mangiare del pesce perché ricco di Fosforo e Omega 3 nutrienti importanti per il cervello; ma, palestra e pesce a parte, possiamo davvero migliorare la nostra memoria?

Esistono dei metodi che ci aiutano a ricordare di più?

Indice

6 metodi per avere più memoria

1) Ripetere ad alta voce a qualcuno

Che sarebbe niente altro che la vecchia e cara regola che le nostre maestre ci insegnavano a scuola ma, a differenza dei lunghi pomeriggi trascorsi in camera nostra a ripetere da soli ad alta voce davanti ad un libro, la ricerca, pubblicata sul numero di novembre della rivista online Conciousness and Cognition”, ci suggerisce di farlo sempre con qualcuno che ci possa ascoltare.

Il capo progetto Dottor Victor Boucher infatti così afferma:

Sapevamo già che ripetere ad alta voce fosse utile per memorizzare meglio, ma il nostro è il primo studio che ha evidenziato come il ripetere ad alta voce, in un contesto di comunicazione (cioè con qualcuno che ci ascolta), possa sviluppare ulteriormente la memoria”.

2) Studiare due tre argomenti contemporaneamente

Una ricerca pubblicata sulla rivista online “Applied Cognitive Psychology”, che aveva come campione alcuni bambini che dovevano imparare la matematica, ha dimostrato che, per imparare ed assimilare di più, bisogna alternare quello che si studia. Infatti i bambini che avevano studiato più argomenti di matematica, alternandoli, ricordavano il 25% in più di nozioni rispetto ai bambini che avevano studiato un solo argomento. Gli stessi bambini, che avevano studiato alternando gli argomenti, interrogati nuovamente dopo un mese, ricordavano ben il 76% in più rispetto agli altri bambini.

È un risultato sorprendente se si pensa che il tempo dedicato allo studio da parte di entrambi i gruppi era stato il medesimo.

3) Fare una pausa e riflettere su quello appena studiato

La Dottoressa Alison Preston dell’Università del Texas ad Austin, capo progetto della ricerca, sostiene che:

La nostra ricerca è la prima che dimostra quanto il nostro cervello ,durante una pausa, sia in grado di processare ed elaborare le nozioni appena apprese. Grazie ad un break il nostro cervello andrà a memorizzare meglio ciò che è stato appena studiato ma anche quello che si andrà ad imparare successivamente alla pausa”.

4) Dormirci su

Una ricerca fatta presso l’Università Exeter in Inghilterra, ha evidenziato che il sonno sia una delle migliori tecniche per sviluppare la memoria. Infatti dormire, secondo i ricercatori, aiuterebbe a ricordare meglio quello che si è studiato prima di coricarsi e addirittura, quando ci si sveglierà, si ricorderà di più rispetto a quello che ci si ricordava prima di spegnere le luci.

Il capo progetto Dottor Nicholas Dumay infatti afferma che:

Dormire raddoppia le nostre possibilità di ricordare quello che abbiamo precedentemente studiato. Questo ci fa capire che durante la notte rielaboriamo e immagazziniamo meglio le informazioni precedentemente studiate”.

5) …anche un semplice pisolino va bene

Sempre in merito al sonno una ricerca, effettuata presso l’Università Saarland in Germania, consiglia a tutti una sana “pennichella”.

I ricercatori fecero vedere un elenco di 210 parole ad alcuni volontari dicendogli di studiarle perché poi sarebbero stati interrogati sulle stesse; successivamente ad una parte dei volontari fu permesso di fare un “pisolino” mentre all’altra venne fatto vedere un DVD. I ricercatori notarono che coloro che avevano fatto la “pennica” ricordavano più parole – il rapporto era 5 a 1 – rispetto a i volontari che avevano visto il film su DVD.

6) Vino rosso, frutti di bosco e cioccolato sempre in tavola

È ormai risaputo quali siano i benefici antitumorali e anti trombosi del resveratrolo – antiossidante che si trova prevalentemente nella buccia dell’acino d’uva e quindi nel vino rosso ma anche nelle noccioline, nel cioccolato fondente e nei frutti di bosco -. Una ricerca,  fatta presso l’Università A&M del Texas, ha scoperto che il resveratrolo è anche direttamente collegato all’ippocampo cioè quell’area del cervello legata ai ricordi e all’apprendimento.

Quindi integrare la nostra dieta con uva, cioccolato e noccioline sarebbe un “toccasana” anche per la nostra memoria.

Buona mente e buona memoria.

Massimo

Image Credit: Rachel Titiriga


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica, mi sono specializzato nell'analisi della comunicazione televisiva lavorando in aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Il mio interesse si è poi spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. L'amore per questo argomento mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia.

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