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La dieta non è solo una questione di testa ma anche e soprattutto una questione di emozioni che ci trasmette, infatti per poter perdere peso attraverso una dieta che funziona bene bisogna fare una dieta che ci piaccia.

Dieta delle patate, dieta dell’estate, dieta verde…Una cosa è programmare una dieta, un’altra è seguirla. Tutti abbiamo iniziato una dieta con tutte le buone intenzioni del caso ma poi quanti di noi sono riusciti davvero a portarla avanti riuscendo a perdere quei chili di troppo? Una ricerca  pubblicata sulla rivista online Journal of Health Psychology dal titolo: Planning versus action: Different decision-making processes predict plans to change one’s diet versus actual dietary behavior condotta dal capo progetto Dottor Marc Kiviniemi dell’Università di Buffalo nello stato di New York insieme con la co-autrice, la Dottoressa Carolyn Brown-Krame dell’Università del Nebraska, ha evidenziato la causa per cui la maggior parte delle diete falliscono; il motivo è che la maggior parte delle diete non vanno a toccare le nostre emozioni ma si fermano soltanto all’aspetto razionale relativo alla programmazione della dieta stessa.

Il Dottor Marc Kiviniemi infatti afferma:

“La gente continua a programmare diete e continua ad iniziarle ma il più delle volte questo non si traduce in una effettiva perdita di peso. La causa di ciò è la contrapposizione tra la volontà razionale di iniziare la dieta e le emozioni che la dieta stessa ci trasmette. Programmare una dieta è importante ma le emozioni che quella dieta ci trasmette sono altrettanto importanti e soffermarci su tali emozioni e capire quello che possono infonderci ha una grande importanza per i risultati della dieta stessa”.

La dieta è un processo mentale che pianifica un cambiamento del nostro comportamento alimentare. Tale processo mentale è legato all’idea che si può dimagrire facendo una scelta più consapevole del cibo. Ma quando dobbiamo mettere in pratica questo ragionamento e dobbiamo fare la dieta ecco che subentrano delle emozioni che rischiano di farci saltare la dieta stessa. Infatti quelle strane diete che ti obbligano a mangiare cibi o quantità di cibi che non ci piacciono hanno un alto rischio di fallire.

Il Dottor Marc Kiviniemi sostiene infatti:

“In primo luogo la privazione di cibo è un’esperienza distruttiva. Infatti anche se inizialmente non si associano emozioni negative a tale privazione, col tempo saranno sicuramente associate. Pianificare una dieta è un processo razionale invece le emozioni che tale dieta ci trasmette avvengono automaticamente senza esserne consapevoli”.

I ricercatori sostengono che l’unico sistema valido per dimagrire grazie ad una dieta è anzitutto che tale dieta debba essere piacevole cioè che ci debba trasmettere sensazioni gradevoli e che inoltre ci debba piacere il cibo che viene suggerito da quella dieta.

Il Dottor Marc Kiviniemi conclude dicendo:

“Non sono soltanto gli alimenti che si mangiano a far si che una dieta ci faccia dimagrire ma è il mangiare del cibo sano che ci piace che renderà tale dieta efficace”.

Buona mente e buona dieta emozionale.

Massimo

Immagine Credit: Tips TimesAdmin


Massimo Lattes

Dopo aver completato gli studi in Statistica Economica e Sociale, ho sviluppato una specializzazione nell'analisi pubblicitaria televisiva. Ho gestito diversi programmi televisivi sia a livello manageriale che editoriale, collaborando con aziende come Il Sole 24 Ore, Rai, Mtv, Sky e Forbes. Tuttavia, il mio interesse si è spostato verso la Psicologia e la Sociologia, con il desiderio di comprender meglio le persone dietro ai dati e numeri statistici. Ho approfondito quindi le mie competenze in Psicologia e Sociologia attraverso studi, letture e partecipazioni a corsi e seminari. Questo interesse mi ha spinto a creare AudiMente, uno spazio in cui condivido riflessioni sul benessere e sulla crescita personale attraverso l’analisi di ricerche di Psicologia Sociale, Psicologia Individuale e Psicologia Cognitivo-Comportamentale.

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