Per mangiare meno e meglio bisogna stare attenti a dove si mangia, leggere attentamente quello che c’è scritto sul menù o etichetta senza però farsi distrarre, evitare di mangiare prima di sedersi a tavola e per finire masticare una gomma americana.
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Quella occidentale è una società opulenta in cui la fame, il più delle volte, è legata ad un “contesto emozionale/sociale” (il luogo, l’umore, l’orario, lo stress, la persona a fianco..). Quindi, una volta che abbiamo individuato qual è quel contesto emozionale/sociale che ci spinge a mangiar male, possiamo iniziare a provare a mangiare meglio.
Di tutto questo si era già parlato nell’articolo A Tavola con lo Psicologo dedicato al Dottor Brian Wansink responsabile delle ricerche psicologiche dell’Università Cornel nello Stato di New York e consulente di Barack Obama nella lotta all’obesità americana.
Il luogo dove si mangia
Dopo aver condotto alcuni studi in diversi ristoranti/bar il Dottor Wansink ed il suo team sono giunti alla conclusione che il luogo dove si mangia influenza cosa e quanto si mangia infatti egli sostiene che:
“Le persone che mangiano ai tavoli a cabina
(sono quelli ad isola, separati uno dall’altro, visti in migliaia di film hollywoodiani)
hanno l’80% di probabilità in più di ordinare un dolce rispetto a coloro che mangiano ai tavoli normali ed invece hanno all’incirca l’80% di probabilità in meno di ordinare un’insalata. Le persone vicine alla televisione sono quelle che ordinano cibi più grassi perché sono distratte dalla tv mentre quelle vicine al bar ordinano in media tre birre in più”.
Il menù
Ma bisogna portare attenzione anche a quello che c’è scritto sul menù infatti siamo più propensi ad ordinare tutto ciò che è scritto in maniera diversa così infatti riferisce il Dottor Wansink:
“Tutto quello che è scritto sui bordi del menù, che è sottolineato o evidenziato ci invoglia a provarlo. La descrizione di un piatto non solo ci invoglia a sceglierlo ma influenzerà anche il nostro gradimento dello stesso. Nella nostra ricerca abbiamo infatti notato che c’è un enorme differenza nel chiamare un piatto di pesce – Un succulento filetto di pesce italiano – rispetto al chiamarlo semplicemente – Un filetto di pesce –. Il succulento filetto di pesce italiano ha infatti il 28% di probabilità in più di essere scelto ma soprattutto le persone sono disposte a pagarlo il 15/20% in più”.
A proposito di quello che leggiamo sulle etichette e che siamo disposti a pagare si veda questa bella inchiesta di Report:
dalla trasmissione “Report” di Rai 3: I BIO FURBI
Le chewing gum?
Quindi quando andiamo a fare la spesa dobbiamo stare bene attenti a quello che leggiamo sopra l’etichetta anche perché è stato dimostrato che leggere le etichette può farci dimagrire ma sarebbe anche il caso di metterci in bocca una chewing gum infatti:
“Le persone che fanno la spesa masticando una gomma senza zucchero hanno meno fame durante lo shopping e sono quindi meno invogliate a comprare cibo spazzatura”
sostiene il Dottor Wansink.
In merito alla relazione chewing gum/alimentazione una ricerca sostiene anche che, se ne mastichiamo una prima di mangiare, siamo in grado di ridurre l’appetito e quindi il numero di calorie ingerite durante il pasto.
– Se non potete fare a meno delle vostre amate “gomme americane” sappiate che una ricerca ha dimostrato che aiutano a ridurre l’ansia mentre un’altra ricerca suggerisce di masticarne una quando si è stanchi e si vuole rimanere svegli.
Anche il cioccolato fondente vi tiene svegli.
Attenzione ai party
Il Dottor Wansink, grazie alle sue ricerche, ha anche scoperto il motivo per cui durante le feste o cene con amici ci abbuffiamo ed ingrassiamo:
”Quando ci sediamo a tavola nel giorno del Ringraziamento abbiamo già mangiato le patatine, le noccioline ecc. ecc. che sarebbero all’incirca l’11% delle calorie totali di un pasto. Una volta a tavola però, per non offendere i nostri parenti o amici, non diciamo mai di no e mangiamo tutto quello che ci offrono andando quindi a stra mangiare. Un modo quindi per mangiare il 10% di calorie in meno sarebbe quello di evitare di mangiare “porcherie” prima di sederci a tavola”
suggerisce il Dottor Wansink.
Se invece vogliamo convincere i nostri figli a mangiare del cibo più sano il Dottor Wansink ci consiglia di fargli questa domanda:
“Il tuo super eroe preferito (per lui) o la tua principessa dei sogni (per lei) mangerebbe queste patatine fritte piene di grassi oppure mangerebbe una bella mela saporita?”
Questo comportamento “salutare” sarebbe dovuto al fatto che quando ci immedesimiamo in un personaggio non reale iniziamo a pensare e a comportarci come penserebbe o si comporterebbe quel dato personaggio ed i bambini, grazie al loro “super potere” della fantasia ne sono maestri.
Buona mente e buon appetito.
Massimo
Image Credit: Mario Mancuso
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